Bericht über den Friedensmarsch Perugia-Assisi (auf italienisch) (Hobby? Barfuß! 2)
Hier folgt ein "barfußmässiger" Bericht des Friedensmarsches Perugia-Assisi, der letzen Sonntag stattfand. Leider ist der Bericht auf italienisch, weil ich ihn schon für das italienische Forum "Natiscalzi" geschrieben habe und er zu lang ist, als daß ich ihn leicht auf deutsch übersetzen könnte. Übrigens gibt es einige Leute in diesem Forum, die italienisch lesen können (z. B. Lorenz) und andere die französisch oder spanisch beherrschen und deshalb etwas von Italienischem verstehen können (außer Tiziana, die eine Italienerin ist). In wenigen Tagen werde ich versuchen, eine Zusammenfassung auf deutsch zu schreiben. Ich kann hier nur sagen, daß ich praktisch total barfuß 25 km gelaufen bin und viele Leute dasselbe getan haben!
Temistocle
Mando in lista un resoconto della Marcia della pace Perugia-Assisi del 14 ottobre scorso. Tutti sanno che la Marcia ha avuto un significato particolare e ridurla a una sorta di manifestazione anti-americana è indice di faziosità e prevenzione mentale. Almeno questo non è stato lo spirito con cui vi ho partecipato. Ma qui non è tanto il caso di parlarne dal punto di vista politico, quanto da quello più consono al forum, ossia dal punto di vista del camminare scalzi.
Ebbene, da questa angolatura la marcia è andata in modo eccellente. È stata una vera festa dei piedi scalzi! Il clima era quanto di più propizio si potesse immaginare per camminare scalzi: c'erano 26 gradi, ma la notte precedente la temperatura era molto più bassa (10 gradi), cosicché il suolo era piuttosto fresco. Inizialmente pochi erano scalzi, ma come nelle passate marce, il numero dei barefooters è venuto crescendo a valanga, a mano a mano che la gente cominciava ad aver male ai piedi. Io stesso ho cominciato con le scarpe, anche perché mi sentivo un po' in imbarazzo con le persone che conoscevo, ma dopo meno di 1 km mi sono staccato dal gruppo (che si era già fermato) e, non appena ho notato altri scalzi, mi sono tolte le scarpe e ho marciato scalzo per 20 km, ossia fino alla fine della marcia! È stato un vero piacere. In realtà i km della marcia erano 25, ma ho cominciato a Ponte San Giovanni e non direttamente a Perugia. Ma sono rimasto scalzo anche dopo Assisi, per ridiscendere a Santa Maria degli Angeli. Comunque, oltre ai barefooters avventizi e occasionali (gente a cui semplicemente facevano male i piedi e molti dei quali si sono tolte solo le scarpe mantenendo le calze), ho conosciuto anche simpatici barefooters autentici, prova del fatto che ci sono anche in Italia! A rifletterci bene, sto cominciando a pensare che anche alcuni di quelli scomparsi misteriosamente dal forum e da me tacciati di millanteria, probabilmente erano veri "barefooters", che poi, per misteriosi motivi, hanno deciso di non farsi più vivi: magari si sono stufati di navigare su internet, hanno altro da fare, ecc. Certo, per i maschietti la cosa è più inesplicabile che per le femminucce. Peraltro, ho provato a riscrivere a tutti per invitarli una seconda volta alla marcia, usando un linguaggio estremamente cauto e cortese, ma nessuno si è degnato neppure di mandare una riga per dire di "no" (cosa statisticamente anche piuttosto strana)!
Tornando ai barefooters conosciuti durante la marcia, in particolare menzionerei:
una ragazza di Roma con piercing, che ha detto di uscire spesso scalza quando accompagna il cane a passeggiare e di togliersi spesso le scarpe anche all'università quando ha voglia di "sbroccare"; una ragazza di Milano (o di Livorno?) che ama moltissimo girare scalza quando le condizioni lo permettono, ad es. a Certaldo o a Ferrara; un uomo di Milano, che pratica spesso il barefooting e che sarebbe interessatissimo ad collaborare con il Club "Natiscalzi". Alcune coppie, che trovavano maggiore affiatamento nell’essere entrambi scalzi (anche se c’era qualche coppia dove uno/una dei due si ostinava a rimanere "calzato/a). Una scout che ha detto di stare facendo l’intera marcia scalza per la seconda volta. Alcuni ragazzi/e con un look da "centro sociale con cani al seguito che hanno dichiarato di praticare il barefooting anche in altri contesti e di essere allenati a marciare a piedi nudi su ogni superficie senza problemi e senza timori di vesciche ai piedi. Tuttavia, tutti avevano scarpe o sandali a tracolla, nel senso che nessuno si era "fidato di venire a Perugia direttamente scalzo, senza portarsi scarpe da casa. Ho fatto notare (io stesso incoerente) a chi mi diceva di marciare scalzo fin dall’inizio una certa incoerenza nel venire calzato e poi togliersi le scarpe: infatti, se appena arrivati si decide comunque di marciare scalzi, portarsi le scarpe vuol dire soltanto avere un ingombro e un peso in più. Ma forse si temeva di averne bisogno per casi di emergenza (brusco cambiamento delle condizioni climatiche, strade piene di vetri od altri oggetti taglienti, possibilità di incidenti che obbligavano a correre in fretta: tutti eventi, comunque, piuttosto improbabili): qualcuno ha riconosciuto che avevo ragione e mi ha promesso di venire totalmente scalzo alla prossima edizione. Sono riuscito anche a fare un certo "proselitismo convincendo alcuni a togliersi le scarpe o in alcuni casi le calze: mi sembrava infatti assurdo che alcuni portassero le calze senza scarpe: erano né carne, né pesce. Alcuni si sono convinti e si sono sfilati anche le calze (una con disapprovazione dei suoi compagni, che pensavano che i piedi senza calze poi sul pullman al ritorno sarebbero stati più maleodoranti, e non si sono convinti che, semmai, era vero il contrario).
A tutti ho dato l'indirizzo del sito internet italiano (spero che non l'abbiano perso: avevo preparato strisce di carta stampate con il computer) e ho scattato numerose foto con una usa e getta (temo che la qualità non sarà un gran che, ma non potevo portare con me un'ingombrante e delicata reflex: comunque, appena le avrò sviluppate le manderò al webmaster). In ogni caso, verso la fine della marcia ho notato che almeno 1 ogni 100 persone era scalza: se i partecipanti erano davvero 200.000, ci saranno stati almeno 2000 barefooters! Non male. Inoltre gli organizzatori hanno invitato tutti a fare scalzi l'ultimo chilometro, per solidarietà verso profughi e rifugiati, spesso scalzi. Peccato che l'invito non sia stato preso alla lettera.
A mio parere, il numero dei barefooters avrebbe potuto anche essere maggiore, ma secondo me c'è stato un fattore che ha spaventato molti: il numero dei partecipanti era così elevato che spesso la marcia si arrestava perché la folla riusciva a stento a passare per le strettoie. Penso che molti non si siano tolti le scarpe perché temevano che qualcuno schiacciasse loro i piedi o perché temevano di calpestare cicche di sigarette non spente senza accorgersene. Altrimenti penso che avrei visto molti più piedi nudi.
Ci sono state anche riprese televisive, ma non so se abbiano evidenziato anche l'aspetto "scalzo" della marcia: penso che abbiano preferito il "folklore o le donne abbigliate con burqa afghano. In ogni caso, mi sembra che il percorso Perugia-Assisi sia assolutamente ideale per il barefooting, anche in occasioni diverse dalla marcia per la pace. Lo stesso asfalto non "sporca i piedi come quello cittadino (mi è bastata una passata con la pietra pomice per togliere tutto), cosa che dovrebbe incoraggiare camminate scalze anche ai più riluttanti. Anzi, propongo (ormai per la prossima primavera) un’escursione scalza proprio in quei luoghi, sperando che si possa organizzare meglio rispetto alle fallite proposte passate.
Saluti a tutti: aspetto commenti.
Temistocle